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I Signori delle Tenebre

L’alleanza ancora acerba tra i Cavalieri, gli Elfi, i Clan Barbari e gli Incantatori si muove verso il Villaggio di Timmer.
Tutti gli oracoli sono stati convocati in sogno da Uyulala, la Dea Profetessa di Avalon, poichè essa stessa ha predetto la sua morte.

Arrivati nei presi del villaggio, sito nei territori del Clan delle Pianure Verdi, i nostri eroi scoprono che sta per scoppiare una guerra tra questo popolo e il vicino Clan della Zanna.
Si capisce fin da subito che le ostilità sono fomentate da rabbiosi uomini bestia e oscure figure incappucciate, che si muovono silenziose tra le capanne del villaggio e tra le ombre degli alberi fomentando discordia e inimicizia.

Gli abitanti del villaggio fortificato sono estremamente diffidenti nei confronti dei cavalieri e sbarrano loro i cancelli. Per dimostrarsi degni di fiducia, gli stranieri si schierano a protezione del villaggio respingendo gli assalti dei razziatori uomini bestia. Così, la vista del loro valore e l’intercessione degli altri avaloniani, sciolgono la diffidenza degli abitanti di Timmer.

Radunatisi al cospetto di Uyulala tutti ascoltano la sua funesta profezia.
Questo oracolo immortale ha predetto la sua morte per mano di un Cavaliere. Re Artù si fa immediatamente garante del fatto che nessuno dei suoi leverà la mano su una donna inerme, ma la situazione è più complessa di quanto sembri: se la profezia non si avvererà, l’Oracolo avrà fallito come profeta e questo potrebbe essere un verdetto ben peggiore della morte.

Dopo la morte di un essere immortale e il possibile fallimento di un oracolo infallibile ogni cosa sarà possibile per il male, anche la sconfitta di cavalieri invincibili. I dubbi attanagliano i prodi eroi li riuniti costretti a far fronte anche ad altri problemi.

Il Signore delle Ossa continua assieme ai Barbari la ricerca dei talismani delle Dodici Tribù, l’Ordalia, riuscendo ad ottenere il favore del Clan delle Pianure Verdi. Si aggiunge così un nuovo cimelio alla corona dei Khan.

Gli incantatori fondano un concilio che elegge tre rappresentati dei vari aspetti della magia:

· Myra La Splendente, Sacerdotessa di Ishtar.
· Owein Nerapiuma sacerdotessa della Dea scomparsa Nyx.
· Raina Dell’Autunno, per vegliare sull’equilibrio.

I Cavalieri e gli Elfi cominciano a parlare della guerra imminente contro i Signori delle Tenebre.
Il grande valore che essi danno alla disciplina militare funge da primo punto di contatto, a scapito del frenetico e animalesco modo di combattere dei barbari che vengono al momento estromessi da questo primo concilio di guerra.

Tuttavia, mentre tutti si sono distratti, oscure forze armano uno dei Cavalieri Neri e lo spingono verso il funesto appuntamento con Uyulala e la sua profezia. Mentre il sole tramonta e la luce cede il passo all’oscurità si ode un grido che incrina la stessa realtà del creato:
Per la seconda volta una Dea ritenuta immortale è stata uccisa.

Tutti accorsero al santuario e videro lo spirito dell’Oracolo sparire tra i lembi del mantello nero del Tristo Mietitore ed il suo assassino ammantato di oscura gloria brandire un pugnale saturo di oscuro potere.

Sir Marvash, questo il nome del cavaliere nero, si trovò le spade degli altri cavalieri puntate alla gola. Tutti pronti ad eseguire la sentenza per l’unico verdetto possibile.

Ma Artù, in benevolenza e saggezza, volle prima ascoltare le sue parole.

Sir Marvash dichiarò che la sua fedeltà e il suo avvento nelle terre di Avalon non erano tributate a Sir Pendragon, ma alla Dea Morrigan.

Questa oscura potenza lo ha guidato nella terra della nebbia e lo ha spinto a commettere l’odioso crimine. Ma un’altra tenebrosa forza ha armato la sua mano: un rachitico e macilento mendicante gli aveva donato il pugnale con il quale poter portare a compimento la profezia.

Il Cavaliere nero sembrava un gigante tra i suoi pari. Ammantato di oscura gloria non temeva ne il giudizio ne la condanna, sicuro che i due patroni a cui si era votato lo avrebbero tratto in salvo e ricompensato.
Tale richiesta non fu però esaudita e il silenzio venne rotto dal dolce eco della voce di Uyulala che in un ultimo afflato di vita perdonava Marvash e lo ringraziava per aver adempiuto alla profezia.

Tra i presenti vi era Orao, una profetessa accompagnata dalle sue sorelle. Quando la voce di Uyulala si spense, in lei avvampò la consapevolezza di essere il nuovo Oracolo di Avalon.

Purtroppo i festeggiamenti ebbero breve durata, poiché da li a pochi minuti si sarebbe scatenata una tremenda battaglia.

Un messaggero venne ad informare Re Artù che due Clan di Barbari, il Clan delle Pianure Verdi e il Clan della Zanna stavano per scontrarsi nella valle.

Re Artù e la sua scorta decisero di lasciare Timmer per cercare con diplomazia di evitare quello scontro, poiché era forte il sospetto che almeno uno dei due clan coinvolti fosse soggiogato dalle malie di un Signore delle Tenebre.

Prima di andarsene però il Re degli uomini nominò Duca Sir Elyan, eleggiendolo a protettore di Timmer.

Mentre il Re scendeva a valle e Orao riceveva la benedizione, un oscuro portali si aprì e una legione di non morti marciò verso il villaggio fortificato.

Il Gran Necromante e il suo luogotenente Guerragor guidavano l’avanzata. Essi avevano aspettato con astuzia nell’ombra che Artù si allontanasse per attaccare il villaggio, sicuri che con Excalibur lontana nulla avrebbe potuto fermare la loro avanzata.

Guerragor torreggiava anche sul più possente dei guerrieri e la sua Ascia della Rovina spezzava scudi e armature come fuscelli. Tuttavia, nonostante la sua forza e la sua furia, il Signore delle Bestie non riuscì a scalfire la determinazione di Cavalieri, Barbari ed Elfi, che di fronte al nemico accantonarono le rivalità e si fusero in un’invincibile alleanza.

Nel secondo assalto dal cielo cominciarono a piovere i massi, scagliati da una catapulta, così i nostri eroi, dapprima arroccati nel villaggio fortificato, dovettero lanciarsi in una audace sortita per zittire la macchina d’assedio.

Fu in questo momento che il Necromante scatenò incantesimi apocalittici sul villaggio. Fiamme infernali illuminarono la notte, la terra si squarciò e nuovi non-morti si unirono alla mischia.

Nessuna forza poteva opporsi a tanta malvagità così, mentre il fuoco consumava le capanne, il fortilizio venne abbandonato.

Il nuovo oracolo fu tratto in salvo ma da allora Timmer è diventata l’oscura roccaforte da cui i Signori lanciano i loro assalti alle terre libere di Avalon.