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Oltre La Nebbia

Wotan aveva invitato Artù ed il suo seguito presso la città di Corante, ma quello che non aveva detto loro era che gli abitanti della città non erano disposti ad accoglierli.
All’interno delle mura il Clan dei Due Corvi veniva sedotto dalle parole della Dea Morrigan, del Signore delle Ossa e della Strega Cerrywine.

Questi sinistri individui non erano alleati, tutto l’opposto. Erano semplicemente accomunati dall’intento di veder sconfitti gli assedianti.
Il Signore delle Ossa, che tutt’ora detiene la corona dei clan, voleva arricchirla con il talismano dei Due Corvi. La strega mutaforma Cerrywine, in quanto signore delle tenebre, avrebbe usato le sue arti magiche per seminare discordia ed indebolire l’armata di Ishtar.

La più enigmatica di queste oscure forze, la Dea Morrigan, che fino ad ora si era solo dichiarata patrona dei Cavalieri decaduti, si mostrò in questa occasione ai mortali, con volto di corvo e ali piumate. Così mentre i cavalieri e l’alleanza di Ishtar assaltavano le mura istigati da Wotan, il Clan dei due Corvi opponeva una strenua resistenza sotto lo sguardo di questa oscura patrona dei morti in battaglia.

I difensori ressero l’urto dei primi assalti, ma tra gli alleati di Artù si fece avanti Garash, lo sciamano del Clan della Serpe Bicefala che, con un sortilegio, invocò una tempesta di sabbia sugli spalti. Con i difensori annichiliti, l’ariete potè sfondare il portone e l’assedio divenne uno scontro frontale.

Fortunatamente, la furia cedette il passo all’onore e prima che la mischia diventasse una carneficina, si decise di risolvere la contesa con due duelli.
Owein Nerapiuma, sacerdotessa della defunta Nyx, sfidò e vinse la sacerdotessa di Morrigan in un duello magico. Invece il vecchio Yarl sfidò Artù. Lo scontro fu impari ma corretto. Alcuni chiamarono Artù vigliacco per aver ucciso un vecchio, altri lo ringraziarono per aver dato una morte da guerriero al loro capo. La polvere si posò ed il Re degli uomini divenne signore di Corante, rivelando agli occhi più attenti la grande magia insita nella spada Excalibur, un’arma che per sua natura non può essere sconfitta.
Coloro che invece possono vedere oltre alla carne e al mondo materiale hanno interpretato la vittoria ottenuta da Wotan su Morrigan come l’ennesima scaramuccia nel gioco degli dei.

A questo punto la città di Corante potè accogliere i nuovi arrivati. Oltre ai cavalieri e agli Avaloniani convocati da Ishtar erano presenti i guerrieri dei Clan delle Pianure Verdi e della Serpe Bicefala. Vi era inoltre la misteriosa compagnia Senza nome e la compagnia delle 13 Anime, che si definivano saltimbanchi e artisti. Un nutrito gruppo di elfi invece si raccoglieva sotto le insegne del principe Hexerian, un elfo oscuro deciso a scendere in campo contro i signori delle tenebre.

Questo villaggio fortificato non era solo la casa di un vetusto clan di Avalon, ma anche il luogo dove sorge il più antico circolo rituale dell’isola. Questa fonte di potere nel corso dei secoli ha attirato in questa città una moltitudine di stregoni, sacerdoti, oracoli e creature ben più sinistre, creando una coltre di leggende e scoperte estremamente difficile da dipanare.

L’ultimo arcimago stabilitosi qui fu Aikon, di cui i nostri eroi già hanno esplorato la fortezza e la tomba.
Aikon radunò tutto il sapere in uno degli edifici che utilizzò come dimora,  così quando gli incantatori vi entrarono trovarono centinaia di pergamente, tomi e disegni. Trovarono studi di astronomia, rune e pozioni ma sopratutto una grande raccolta di nozioni riguardante i signori delle tenebre. Questo testimoniava  l’interesse di questo Aikon verso i nemici di Avalon, ben prima della loro liberazione.

Mentre ognuno cercava di trovare posto in questa nuova comunità, ricorrendo spesso alle armi per dirimere alcune questioni, una forza oscura si muoveva silenziosa. La strega Cerrywine, il signore delle tenebre in grado di mutare il suo aspetto, rapì alcuni uomini e assumendo le loro sembianze cominciò a seminare discordia mentre cercava di mettere le mani su un artefatto nascosto in questo villaggio.

Essa cercava la lama con cui il gran necromante uccise la dea Nyx, passata poi nelle mani di Sir. Maravash che divenne egli stesso un deicida trafiggendo il cuore di Uyulhala. La natura di questo artefatto in grado di uccidere gli Dei è tutt’ora un mistero, esso è sfuggente e malvagio e pare uccida i suoi usufruitori tanto quanto i suoi bersagli. Questa spada fu ritrovata dal Khan della Serpe Bicefala, Nergal, che sfoggiò la diabolica spada senza però servirsene.

Nei giorni seguenti gli incantatori furono impegnati a liberare il circolo rituale da una presenza demoniaca, imposta come sigillo dallo stesso Aikon. Costantemente ostacolati da Cerrywine dovettero utilizzare l’ultimo desiderio che vincolava un Efreet a questo mondo. Lo spirito infuocato dissolse i vincoli del circolo rituale e poi si dichiarò pronto a tornare nel piano del fuoco quando il Cavaliere Verde, spinto da una mistica furia, lo attaccò. L’essenza mistica di entrambe le creature celava i loro intenti, ma le fiamme dell’ Efreet ebbero la meglio sulla corteccia e viticci del cavaliere verde che arse fino a ridursi in cenere sotto gli occhi dei presenti.

Liberato il circolo e trovata la spada si cominciò a discutere di come si sarebbe dovuta amministrare questa fortezza che sarebbe divenuta il quartier generale delle forze di Avalon e di come si sarebbe dovuta da lì in avanti condurre la guerra.

Gli incantatori si fecero da parte, interessati più alle questioni mistiche che alla politica, mentre i clan indissero delle sfide per far emergere il loro condottiero.

Elfi e Cavalieri invece non riuscirono a trovare soluzione migliore che un duello tra i due signori che li guidavano. Hexerian e Artù si sfidarono e a nulla valse la maestria dell’elfo, l’acciaio delle sue spade e la sua armatura dorata si piegarono al filo di Excalibur.

Gli elfi accettarono l’autorità di Artù ma nei loro cuori sentivano bruciare la sconfitta e per potersi proclamare ancora sovrani di Avalon si impegnarono a forgiare una spada in grado di sconfiggere la lama del Re e riforgiare con essa la grandezza del loro popolo.
I clan furnono concordi nel nominare Drag’va L’indomita, figlia del precedente Gran Khan, come loro guida. Ma mentre lei e Artù si confrontavano pacificamente, elfi e clan della Serpe bicefala vennero alle armi.

Gli elfi strapparono ai signori del deserto la spada nera insieme alla promessa di una futura vendetta. Questo scontro destabilizzò l’alleanza ma non vi fu tempo per discutere perchè Cerrywine fece la sua mossa.

Avendo fallito con il sotterfugio attaccò frontalmente la città alla testa di un drappello di ombre. La strega si ergeva per oltre tre metri, dotata di quattro braccia e con il volto ammantato di tenebra. Il suo grido stridulo abbatteva le menti dei guerrieri e le sue spade fendevano carne e armature. Una simile apparizione avrebbe sconfitto chiunque ma troppi eroi erano radunati quel giorno davanti a lei e tutta la sua malvagità si infranse come onde su un muro di coraggio!

La strega non fu sconfitta ma si diede alla fuga, decisa a tormentare Corante fino alla sua caduta.

Così, nel clamore della vittoria, i difensori di Avalon si divisero in tre schiere, ognuna supportata da un gruppo di incantatori.
I Cavalieri avrebbero difeso e fortificato Corante per renderla un rifugio sicuro dagli artigli dei Signori delle Tenebre,
Gli elfi avrebbero portato la battaglia a nord ,dove avrebbero assediato le miniere nelle quali si rintanava la Figlia del fuoco.
I barbari sarebbero invece scesi a sud per soccorrere i villaggi costieri minacciati da Venenia, la Signora degli abissi.