Tra i membri dell’SDF, Bailey era tra i pochi a condividere le posizioni estremiste e violente di Hyndman, cosa che lo mise presto in aperto contrasto con Thorne.
Il nucleo di militanti armati della SDF di Beckton prese il nome di Sindacato Rivoluzionario di Beckton e si distinse sin dal giorno della sua nascita per la violenza con la quale organizzava picchetti, coercizzava i lavoratori allo sciopero e amministrava la giustizia proletaria nei quartieri operai dell’East End.
Hyndman era al corrente delle attività di Bailey e le appoggiò apertamente più di una volta, anche a fronte di una mozione largamente condivisa che nell’autunno del 1888 ne chiese l’espulsione dall'SDF.
Il 16 febbraio del 1889, a seguito di un comizio conclusosi con una rissa sanguinosa, proprio davanti ai cancelli del Padiglione 7 della Beckton Gasworks, Patrick Bailey fu arrestato e imprigionato con l'accusa di attività sovversiva e sedizione.
Attualmente (autunno 1889) sconta la pena di 3 anni di reclusione nella prigione di Marshalsea.
"La Causa si è manifestata nella mia vita con il volto di Patrick. Sceglierei di seguirlo altre mille volte."
Secondogenita di una buona famiglia della middle class londinese, Irene fu tra le poche donne della sua estrazione a ricevere un’istruzione superiore. La giovane conobbe Patrick Bailey nel salotto di una sua conoscente di tendenze radicali, e ne nacque un amore divorante, che la strappò al suo universo borghese. Per poter sposare quell’uomo reietto e spiantato, Irene fuggì dalla famiglia e si trasferì nei sobborghi industriali di Londra. L’Amore spinse la giovane ragazza a provare sulla sua pelle l’alienazione del lavoro industriale, condividendo con il suo sposo un alloggio miserabile e il pane amaro della fatica. Da quando il marito è stato rinchiuso nella prigione di Marshalsea, Irene è un membro rispettato del triumvirato che dirige il Sindacato Rivoluzionario.
Non sono un Bernstein, sono un Compagno e un Rivoluzionario!"
Jachob Wisenthal, il ramo "povero" dei Bernstein, non ebbe mai altra prospettiva se non quella di entrare da galoppino nell’azienda di famiglia. Il ragazzo tuttavia dimostrò sin dall'infanzia di essere piuttosto acuto d’intelletto e di possedere una certa naturale predisposizione per la speculazione, motivo per il quale fu mandato a studiare presso un vecchio rabbino di Londra. Fu la lettura di Marx, Engels e Proudhon che lo strappò dalle astrazioni del cabalismo e delle dottrine esoteriche ebraiche, scaraventandolo nel turbine della lotta politica. Jachob abbracciò il materialismo più spinto e, in un gesto di estrema ripulsa verso la cultura delle sue origini e il suo retroterra criminale, decise di lasciare la famiglia per trovare impiego nelle fabbriche dell’East End. Jachob è considerato da Bailey un valido membro del Sindacato e un brillante teorico, ma sono ancora in molti ad avere pregiudizi su di lui, non solo per le sue origini ebraiche ma soprattutto per il fatto di essere un Bernstein.
"Questo risultato del massimo sviluppo della produzione capitalistica è un momento necessario di transizione per la ritrasformazione del capitale in proprietà dei produttori..."
Quinto figlio di una famiglia poverissima della Germania settentrionale, Felix emigrò in Inghilterra quando aveva solo dodici anni. Il ragazzo fu assunto alla Beckton Gasworks e inserito nel famigerato settimo padiglione che non aveva ancora 14 anni e fino alla maggiore età non era in grado di parlare una sola parola d’inglese. Fu Eleonor Marx a insegnarli a leggere e scrivere nell’ambito di un programma di istruzione dei lavoratori promosso dalla SDF, e fu sempre lei ad avvicinarlo alla filosofia radicale del padre e alla cultura del socialismo. Felix è un compagno di solide convinzioni, è riconoscente a coloro che lo hanno istruito e, in virtù della sua granitica fede nella Rivoluzione, della sua assoluta abnegazione e lealtà alla causa, è considerato il braccio destro di Bailey. Recentemente è diventato membro del Direttorio del Sindacato.
"La Rivoluzione è la grande cascata della Storia. Il precipizio e il nobile volo della nostra Civiltà."
Il terzo membro del Direttorio è Jonathan Wilshere, un ex fuochista della Beckton che ora vive per strada, di elemosine e dei pochi quattrini che gli vengono elargiti per la sua attività nel Sindacato. Wilshere è un libero pensatore e, più che un socialista, ama definirsi un anarchico, che dice di aver trovato il Vangelo nelle pagine di Rousseau. In realtà nessuno lo ha mai visto con in mano un libro e, ancorché sia un magnifico oratore in pubblico, non sembra essere un uomo di particolare cultura. Jonathan non riconosce alcun valore all’autorità, allo Stato, alla religione al denaro e al lavoro; crede invece fermamente che la Rivoluzione sia uno strumento del Destino. Tra gli altri membri del Sindacato è noto soprattutto per i suoi eccessi nel fumo e nel bere, per il suo idealismo intransigente e il coraggio che sfiora l’idiozia.
"Un pessimo compagno di strada può ostacolare il tuo cammino o indurti ad accelerare il passo."
Per due lunghi e dolorosi anni, Alice è stata la moglie di Jonathan Wilshere. Alice è una lavoratrice dalla robusta coscienza politica e dalla grande pazienza, dote che le ha permesso di sopportare gli stravizi e le intemperanze di uno dei peggiori mariti che si potrebbero augurare ad una donna. Alice decise di separarsi da lui nell’estate del 1887 e risorse dall’abisso di quel rapporto sregolato e infelice gettandosi anima e corpo nella battaglia politica. In particolare, divenne una paladina della causa del suffragio femminile, organizzando un comitato di attiviste interne alla SDF. Ancorché sia una convinta rivoluzionaria, è una delle anime più moderate del Sindacato Rivoluzionario e si trova spesso in disaccordo con Wilshere e Bailey.
“Non sono una vedova: io ho sposato la Causa e le idee non possono morire.”
Rosemary è una giovanissima attivista del Sindacato Rivoluzionario ed è una figura molto rispettata tra i Compagni combattenti, forse anche più di quella di Patrick Bailey. Moglie di un giovane operaio della Beckton, morto in un selvaggio pestaggio della polizia durante uno sciopero, Paige ha conosciuto poco più che adolescente l’ombra del dolore e della miseria. Quando la giovane Rosemary si è avvicinata al nucleo rivoluzionario di Bailey, più per rabbia e frustrazione che per consapevolezza politica, sapeva a malapena leggere e viveva da sei mesi in strada. Nel giro di pochi anni, la ragazza non solo ha imparato l’alfabeto, ma si è costruita una cultura politica e filosofica di tutto rispetto. Rosemary è una personalità che suscita ammirazione, tanto che si dice lo stesso Bailey se ne sia invaghito, con grande afflizione della fedele moglie Irene. Dal canto suo Rosemary si mantiene fedele al suo esempio di purezza: lei non appartiene a nessun uomo, ma solo alla Causa.
"Tutto ciò che possiedo lo offro alla Causa."
Judith è la figlia di un borghese benestante e unica beneficiaria di una piccola eredità, che le consente di avere un paio di rendite e una vita più che dignitosa. Donna discretamente istruita e affascinante, avrebbe dovuto sposarsi alla morte del padre ma decise di non farlo per restare emancipata e fedele alle sue idee progressiste; una scelta di vita molto radicale discussa, che le valse una pessima fama presso i conoscenti della famiglia e le donne del suo ceto. La signorina Peckner non si limita solo alla militanza all’interno del Sindacato, ma ne è una importante finanziatrice, devolvendo a suo favore una cospicua parte della sua rendita.
"Quand'è che facciamo un altro picchetto?"
Christopher Taylor, detto Teddy, è un individuo tarchiato e dall’aspetto brutale che lavora come caldaista alla Beckton Gasworks. A detta dei suoi compagni, Teddy sembra aver capito davvero poco di cosa sia il socialismo (o forse lo ha capito benissimo e sembra non interessarsene), ma questo non gli impedisce di essere uno dei membri più attivi del movimento. Non è un mistero che a Teddy piaccia alzare le mani e sì, si potrebbe a buon diritto definire un individuo violento: per lui la militanza nel Sindacato è un espediente per trovarsi in situazioni in cui l’adrenalina pompa nel sangue e per sfogare la sua naturale violenza.
"Devi chiamarmi Compagno!"
La storia di Annine è quella di molte ragazze cresciute nei sobborghi miserabili di Londra: figlia di un padre degenerato e dedito ad ogni genere di vizi, vittima di abusi e costretta persino a prostituirsi, Annine lasciò la casa paterna a soli 12 anni per vivere di espedienti in strada. Il suo fisico mascolino la rendeva in tutto e per tutto simile ad un ragazzo e questa caratteristica le valse l’opportunità di essere assunta per lavori di fatica ai docks e, nella primavera del 1882, alla Beckton Gaswork come apprendista fuochista. Mano a mano che Annine cresceva, il suo corpo maturava nelle forme femminili che le erano proprie, ma i suoi compagni di lavoro erano talmente abituati a considerarla una di loro che assunsero la consapevolezza della sua natura donna quasi senza accorgersene. Annine si sente a casa tra i fuochisti della Beckton: l’ingresso nel Sindacato è una logica conseguenza del suo sincero cameratismo e del suo profondo desiderio di riscatto.
"Questo mondo affonda nella melma dell'ingiustizia. Solo la Rivoluzione ci salverà."
William Tenniel lavora alla Beckton Gaswork da quando aveva 15 anni e ora ne ha quasi 37. In questi anni, William ha lavorato sodo, fino a piegare il suo solido fisico scozzese come un vecchio giunco; in questi anni William ha patito la fame, le privazioni, le umiliazioni; in questi anni William ha visto i suoi compagni morire schiacciati dalle presse, ustionati dai vapori bollenti, o cadere stremati nella luce livida delle caldaie. Solo l’amore di una prostituta di Whitechapel lo ha strappato dall’abisso di rassegnazione nel quale stava precipitando. Ora William Tenniel ha qualcosa per cui vivere, la prospettiva di una famiglia e forse anche di un figlio, e per questo sente il dovere di rendere migliore il mondo in cui vive. Da oggi, William Tenniel sarà un soldato della Rivoluzione!
Arthur il rosso... mi piace!"
Arthur il giornalista del London Post adesso è diventato Arthur il marxista, o meglio Arthur il rosso. Possibile? Fino a qualche mese fa lo si poteva ammirare mentre faceva la ruota come un pavone con le ricche borghesi nel caffè francese di Piccadilly Square, tutto tirato al lucido, con scarpe di vernice e cravatta di seta. Adesso si diverte a fare il dissidente e a frequentare i circoli di socialisti straccioni nell’East End. Cosa sta cercando di dimostrare? Cosa vuole ottenere e fin dove potrà spingersi?
"Non è facile essere un socialista, né a Londra né in Irlanda."
Danny è uno scaricatore dei docks ma anche un fiero socialista, che pare abbia avuto problemi con la legge nella sua città natale, Dublino. Secondo quanto dicono alcuni suoi compatrioti emigrati a Londra, a Dublino O’Sheene era a capo di un locale partito socialista, scivolato nella più totale clandestinità a seguito di un violento sciopero durante il quale perse la vita il fratello più giovane. Danny è noto per avere frequenti attacchi di malinconia, durante i quali si rifugia in qualche pub di per bruciarsi il cervello con il gin.
"Compagno, dovevi vedere che scena: io che fischiettavo l’Internazionale mentre Teddy spezzava ginocchia!"
Jack Redhead una delle teste calde del Sindacato Rivoluzionario, un giovane fuochista della Beckton, semianalfabeta, che ha scoperto nel socialismo una nuova ragione di lotta. E’ un compagno combattente coraggioso ed entusiasta, ma anche piuttosto chiuso di pensiero, impulsivo e razzista. Lo si vede spesso in compagnia di Jonathan Wilshere, per il quale ha una vera idolatria; un altro dei suoi modelli di riferimento è il brutale Christopher “Teddy” Tailor, che considera una specie di eroe della Rivoluzione. Di recente è stato nominato capo delle milizie di strada del Sindacato Rivoluzionario.
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