La Storia del Clan Lambeth

Vedi i personaggi




Ci sono sempre stati zingari attorno alla collina di Lambeth.
Le testimonianze della loro presenza in quel luogo si perdono nelle brume del passato, sfuggente e misterioso come lo è il popolo gitano.
Anticamente, presso I londinesi venivano chiamati in due modi:
Men-up-on-the-hill (uomini-sulla-collina) serviva per identificare quegli zingari che svolgevano attività di allevamento e di commercio, principalmente di cavalli da lavoro.
Men-under-the-hill (uomini-sotto-la-collina) erano invece coloro che si facevano incarnazione dei più sinistri pregiudizi: la pratica di malefici, la fabbricazione di filtri e talismani, il rapimento di bambini, la venerazione di empie entità (il Diavolo, Re degli Zingari), il furto, l’omicidio.



La verità è che i gitani di Londra, fatta eccezione per le più infamanti e inverosimili accuse, sono sempre stati sia l’una che l’altra cosa. Si dice che la stragrande maggioranza degli zingari di Lambeth hill siano appartenenti a un ceppo di gitani irlandesi, profughi della Guerra Civile Inglese nel lontano XVII° secolo, ma che, all’inizio del XIX°, alla loro comunità si siano uniti alcuni manouches, zingari provenienti dalle regioni meridionali della Francia.
Con tutta probabilità sono stati proprio i gitani francesi a introdurre la devozione della Madonna Nera nella comunità londinese, che ancora oggi caratterizza numerose ritualità del Clan di Lambeth.
Quali siano le altre ascendenze delle loro tradizioni nessuno può dirlo, ma di una sola certezza i londinesi si sono sempre fatti forti: se hai bisogno degli ombrosi servigi degli uomini-sotto-la-collina, sai bene dove trovarli.
Qualcuno potrebbe chiedersi, perché mai la brava gente di Londra dovrebbe rivolgersi a loro?




Per svariate ragioni in verità, tutte piuttosto inconfessabili: commissione di fatture e maledizioni, protezione dalle stesse, pratica di aborti e divinazione, rapimenti, furti di bestiame e persino omicidi su commissione. Nonostante il biasimo generale e i pregiudizi che li hanno sempre accompagnati, gli zingari di Lambeth sono sempre rimasti dove la Storia li ha consegnati, ai margini della città di Londra, ombra della civiltà sotto la quale segretamente prosperavano.

La nascita della potenza criminale e territoriale del Clan Lambeth risale alla metà di questo secolo: fu Nonno Feghnam ad unire tutti i clan di zingari sotto la sua egida, vincendo tutti i pretendenti al comando nel cruento pugilato gitano a mani nude.
Ancora oggi i suoi discendenti governano sulle famiglie gipsy di Londra e la sua figura è trasfigurata nel mito come quella di un grande patriarca. Il vero salto di qualità che ha portato il Clan Lambeth a diventare una vera potenza dell’East End, tuttavia, è l’alleanza stipulata con la gang dei Corkers, una banda un tempo molto forte, organizzata e numerosa di immigrati irlandesi di fede cattolica.

I CORKERS

La scelta dei Corkers di unirsi al Clan Lambeth, in una posizione oltretutto piuttosto subalterna (ufficialmente sono sotto la loro protezione), fu dettata dalla disperata necessità di salvaguardare i loro tradizionali territori di Poplar.
I Corkers infatti, nella primavera del 1887, subirono un’offensiva incrociata da parte dei Bernstein e di una loro piccola ma agguerrita banda satellite, gli Old Rovers, composta da immigrati dell’Ulster inglesi e protestanti irlandesi.
Il colpo più duro fu tuttavia inferto ai Corkers dalla Polizia Municipale di Londra, che nell’estate dello stesso anno diede inizio a una campagna di arresti a tappeto, che sterminarono la banda.
Nel giro di poche settimane, 37 affiliati della gang, tra cui il capo e la maggior parte dei picchiatori veterani, furono arrestati con l’accusa di essere feniani, affiliati all’organizzazione sovversiva denominata Fratellanza Repubblicana Irlandese. Il nuovo leader, Chief O’Donnell, fu di fatto costretto a chiedere la protezione degli zingari di Lambeth per evitare che i Bernstein e gli odiati Old Rovers marciassero su Poplar. I rapporti tra i Corkers e i Lambeth sono buoni, cementati dalla comune origine irlandese, ma sotto questa alleanza di convenienza covano piccoli e subdoli rancori.

Non è un mistero che Chief O’Donnell veda con una certa frustrazione il ruolo di subalternità dei Corkers nei confronti dei clan zingari e non manca occasione per reclamare più potere e cariche per i suoi uomini, in virtù dell’indubbia forza militare che i picchiatori irlandesi hanno apportato al Clan Lambeth. Dal canto loro, vi sono diversi zingari, primo tra tutti Zio Nigby, che non vedono di buon occhio l’arroganza e la volontà di rivalsa di O’Donnell e dei suoi uomini, che vengono sommessamente apostrofati come “rooters”.

ORGANIZZAZIONE

L’organizzazione del Clan Lambeth è piuttosto elementare: a comandare la gang è la famiglia di Thomas Rooney, detto Big Rooney , discendente di Nonno Feghnam.
Ogni decisione che influenza le attività del clan viene generalmente discussa in un consiglio di famiglia, al quale posso assistere tutti gli zingari della gang, ma la decisione ultima sulle azioni da seguire spetta sempre e solo al patriarca.
I Corkers non hanno facoltà di intervenire nel merito delle decisioni prese dal Clan, sebbene Chief O’Donnell venga sempre garbatamente invitato alle riunioni estese.
Big Rooney si prende il lusso, talvolta, anche di ascoltare la sua opinione.

RAPPORTI CON LE ALTRE GANG


FAMIGLIA BERNSTEIN

Sono i nemici d’elezione, per questioni legate alle sfere d’interesse.
Va tuttavia detto che gli zingari non detestano gli ebrei in modo particolare (non più di quanto detestino il resto del mondo), la rivalità tra le due grandi gang proviene più che altro dall’odio divorante che scorre tra i Corkers e gli Old rovers, questi ultimi gang sotto la protezione dei Bernstein.
Chief O’Donnell ha giurato la morte di Connor Lee sulla santella di Brian Boru in Orchard Street a Marylebone , mentre il suo avversario ha già fatto incidere una lapide di legno con il nome del capo dei Corkers.

IL SINDACATO RIVOLUZIONARIO

Gli zingari osservano con grande preoccupazione la potenza nascente del Sindacato Rivoluzionario e la sua capacità di costituire, in breve tempo, milizie da strada numerose, motivate fino al fanatismo.

I BAMBINI DI WHITECHAPEL

I rapporti con i Bambini di Whitechapel sono sporadici e non sempre buoni.
Mamma non si fida degli zingari e i suoi rapporti con i Corkers sono se possibile ancora peggiori.
Circa quattro mesi fa, un drappello di Corkers è sconfinato dalla sponda del Tamigi nel quartiere di Whitechapel ed è stato respinto a fucilate.

GENTE DI DORSET STREET

Il Clan Lambeth non controlla territori nel quartiere di Whitechapel e dunque non ha mai avuto rapporti con i locali. É risaputo, tuttavia, che osservi con favore le rivendicazioni del Sindacato delle Dame di Dorset Street. Riona é la personalità di contatto tra le due gang.



I Personaggi

Leggi i la storia del Clan Lambeth




Zio Nigby

Custode del Clan


“A un brav’uomo preferisco un buon cavallo: lui viene utile anche da morto.”

Il vero zio di Big Rooney, Zio Nigby per tutti i Lambeth, ha una caratteristica che lo rende uno zingaro piuttosto atipico: non mangia carne di cavallo e lo fa per una forte convinzione personale. Zio Nigby ha una venerazione quasi pagana per i cavalli, maggiore persino di quella che riserva alla Santa Icona della Madonna Nera, tanto da non ritenere nemmeno gli uomini degni di cavalcarli. Al di là di questa sua bizzarria, è un zingaro leale al clan fino alla morte, di una brutalità e una spregiudicatezza che spesso spaventa lo stesso Big Rooney.

Thomas Rooney

Padre del Clan


“Si fottano i giudei e gli Old Rovers! Il mastino che mi rode le ossa ce l’ho nella gamba sinistra.”

Thomas "Big" Rooney è l’incarnazione dello spirito zingaro: un patriarca rude e capriccioso, superstizioso, prepotente, animalesco negli istinti e voluttuoso. Nonostante i suoi numerosi difetti (che può patriarcalmente permettersi di non mascherare ), Big Rooney è un capo leale alla sua famiglia e al suo popolo, carismatico e dotato di quella fermezza necessaria per governare gli individui più ribelli tra le genti più ribelli del campionario dell’umanità. Grande bevitore di birra nera e divoratore di carne di cavallo (pratica che è valsa al suo popolo il dispregiativo di "knacker") soffre di una gotta che lo ha sciancato alla verdissima età di 24 anni.

Alisha Dolly Breen

La moglie del capo


“Ti insegno come si veste la donna di un capo, poi ti insegnerò anche a sparare come la donna di un capo!”

Se Big Rooney è un leader volitivo e prepotente, Alisha Breen, detta Dolly o Zia Dolly, ne è la degna e arcigna compagna. Donna molto religiosa (alla maniera degli zingari), ma anche molto vanesia, ama ricoprirsi d’oro, vestirsi di pellicce e abiti costosissimi che è in grado di assemblare con un esemplare cattivo gusto. Alisha partecipa a tutte le decisioni che influenzano la vita del Clan ed esercita molta più influenza su Big Rooney di quanto lui ami mostrare in pubblico.Pare che sia una tiratrice eccezionale.

Alexandro O’Quinn

Il viaggiatore


“Ti ho detto di andare a farti fottere. Era dialetto andaluso.”

Alexandro è uno zingaro nato a Lambeth Hill, ma che negli ultimi vent’anni è stato un giramondo, viaggiando dalla Spagna alla costa sud della Francia, dall’Italia ai Balcani, risalendo lungo l’Europa continentale fino alla Manica. Ovunque è stato, Alexandro si è preso qualcosa di prezioso, che ora fa parte della sua personalità: dai gitani spagnoli l’arte del combattimento con il coltello, dai francesi il saper suonare l’armonica, dai balcanici il gusto per la paprika e la cucina piccante e ovunque una quantità di storie incredibili da raccontare. Negli equilibri interni del Clan, Alexandro è rivale di Zio Nigby, l'attuale Custode del Clan.

Mish Mícheál O’Donovan

L’ombra di Zio Nigby


“Giusto Zio?”

Mícheál, detto Mish, è un giovane zingaro di una famiglia tra le meno facoltose tra i Lambeth, che ha preso Zio Nigby, il Custode del Clan, come modello di riferimento. Il ragazzo fa di tutto per compiacere e assecondare il suo maligno mentore, senza che quest’ultimo, del resto, abbia a dispiacersene troppo. L’influenza di Zio Nigby ha sicuramente reso Mish un tipaccio, troppo incline a considerare chiunque non sia zingaro un rooter senza valore e a risolvere qualsiasi diverbio sulla lama del coltello.

Elizabeth / Edmund

La/il figlia/o di nessuno


“Zio Rooney dice di avermi trovata nella spazzatura; Zio Nigby dice invece che è lì che tornerò.”

Secondo quanto si vocifera tra i Lambeth, Elizabeth/Edmund non è una/un semplice orfana/o, ma una/una bambina/o rooter rapita/o da Mamma Silly (sorella scomparsa di Big Rooney) più di vent’anni fa. Elizabeth/Edmund è cresciuta/o come una/un zingara/o, ma in fondo non è mai stata accettata/o come tale: l’incertezza riguardo le sue origini l’ha sempre tormentata/o, emarginandola/o all’interno del clan e precludendole/gli persino la possibilità di trovare marito/moglie. Elizabeth/Edmund può dirsi certamente libera/o, ma di una libertà tragica e solitaria.

Niamh O’Moore

La giovane Zingara


“Finché il cielo me lo consentirà, succhierò il miele della mia gioventù.”

Niamh è una giovanissima zingara, bella e spensierata, che vive la vita con una leggerezza quasi poetica. Si guadagna da vivere danzando per strada, suonando e borseggiando di tanto in tanto. E’ la prediletta del vecchio Alexandro O’Quinn, con il quale condivide la visione del mondo aperta e romantica…e forse anche qualche momento di intimità.

Petit Simon

Lo zingaro francese


“Un manouche resta un figlio di puttana, che si trovi dall’una o dall’altra parte della Manica.”

Petit Simon non è un Lambeth ma uno zingaro di origini francesi, che mostra tutti i tratti torbidi dei gitani continentali: superstizioso, sinistro, subdolo, sospettoso dal foro del sedere alla radice dei capelli. Insieme a Zio Nigby e a Mish O’Donovan è quello che si incarica dei compiti più sgradevoli e delittuosi, ma la sua lealtà al clan, a differenza dei primi due, non è sempre così scontata.

Chief O’Donnell

Il capo dei Corkers


“Tutto il male che ho fatto è per il vostro bene.”

Cresciuto nel rigore della strada, Chief O’Donnell è il capo dei Corkers e un uomo che ha dovuto compiere scelte difficili per la sopravvivenza della sua gang e la difesa della sua gente. O’Donnell si è ritrovato tra le mani una banda in disfacimento, insidiata territorialmente dai Bernstein e dai bastardi Old Rovers, frammentata dalle infiltrazioni dei feniani e falcidiata dagli arresti della polizia. Nel suo ruolo di capo dei Corkers, O’Donnell ha dovuto prendere due decisioni molto sofferte: la prima è quella di mettersi sotto la protezione del Clan Lambeth, la seconda quella di espellere tutti i feniani, o sospetti tali, dalla gang. In molti lo biasimano per quello che ha fatto, in pochi ne riconoscono il valore.

Leenane Shirley in O’Donnell

La donna d’Irlanda


“Per amare l’Irlanda e sentirla mia mi bastano le strade di Poplar.”

La moglie di Chief O’Donnell, Leenane è una ruvida donna irlandese, dotata di una fermezza e di un carisma che sopravanzano se possibile quelli del marito. Attualmente è la sua principale oppositrice all’interno dei Corkers ed il conflitto è divenuto talmente esasperato che i due vivono una specie di separazione, drammatica per due ferventi cattolici come loro. Leenane rimprovera a Chief di aver tradito la causa dell’Irlanda espellendo i feniani dalla gang, ma in un certo senso, conoscendo la lealtà del marito, agisce anche nel tentativo di stemperare le accuse ben più gravi che ultimamente gli vengono rivolte.

Liam Murray

Il feniano pentito


“Un ideale non scalda il cuore come le labbra di Ginger Dollan.”

Un tempo Liam era un membro molto attivo della Fratellanza Repubblicana Irlandese: il padre era un martire dell’insurrezione di Dublino del 1867; alla causa indipendentista Liam ha sacrificato anche il giovane fratello,Killian, e almeno una decina di migliori anni della sua vita in prigione. Stanco di mettere a repentaglio quanto possiede di più prezioso per un ideale sfuggente, Liam ha abbandonato la Fratellanza a seguito del giro di vite nei Corkers, per dedicarsi alla vita pienamente vissuta e all’alcool. Tra i membri della gang è tra i pochi ad appoggiare la scelta di Chief O’Donnell di epurare i feniani e di mettersi sotto la protezione dei Lambeth. Gli zingari sanno godersi la vita, gli piacciono e lui probabilmente piace a loro.

Seamus “Potato” Murphy

La vecchia guardia


“I pugni e gli schiaffi a mano aperta che rifilavamo io e Sean Leprecauno! Si sente ancora il loro eco lungo tutta Pigott Street!”

Seamus è un picchiatore di razza e un patriota irlandese, uno di quegli sgherri pieni di cicatrici che ai tempi del glorioso dominio dei Corkers imperversava per le strade, gettando Old Rovers nelle fredde acque del Tamigi e sollevando i bobby a coppie per il colletto. Oggi Seamus non fa che raccontare colorite storie di strada e rievocare i bei vecchi tempi in cui la gang governava su Poplar, spaccando teste di giorno e festeggiando nei pub dei docks la notte, tra la schiuma della birra nera e grasse puttane. Detesta Chief O’Donnell e lo accusa di aver svenduto l’anima e la storia dei Corkers.

Eddy/Nola Burke

Il nuovo arrivato


“Non mi pare che la gente qui si diverta granché…”

Eddy/Nola Burke è un/una giovane irlandese appena arrivato/a a Londra, fresco/a di “stalla” come si dice, con i piedi ancora macchiati dal verde dei prati irlandesi.Si è unito/a ai Corkers da pochissimo tempo e sembra l’unico membro entusiasta in una gang avvilita e oppressa dal rimpianto della gloria passata.

Mr. Quimby/Mrs Quimby

L'eccentrico/a


“Un Re è tutt'uno con il suo popolo. Io sono il suo popolo.”

Questo zingaro è uno degli individui più eccentrici del Clan Lambeth e lo si può intuire dal suo aspetto allampanato e dal modo in cui si veste. Di lui si sa pochissimo, se non che proviene dal continente (probabilmente è un manouche) e sembra soffrire di una strana forma di demenza, che spesso sfocia in violenti scatti d’ira. Il povero Quimby è lo zimbello nel Clan Lambeth, ride in continuazione e parla con un amico immaginario che lui dice essere un Re. Zia Clarence sostiene che a lui si accompagni uno spirito cattivo, Big Rooney che sia indemoniato, Zio Nigby che porti sfortuna.

Zia Clarence

La Guida


“Una parte di me al Sole, l’altra alla Luna.”

Si dice che il padre di Zia avesse chiesto alla Madonna Nera la benedizione di un figlio maschio e, avendo fatto voto di mettergli il nome Clarence, si sia tuttavia ritrovato una bella femminuccia, alla quale decise comunque di attribuire il nome maschile. In Zia Clarence, secondo la tradizione degli zingari di Lambeth, vivono dunque una donna e una specie di uomo fatto di puro spirito: questa sua particolarità le ha conferito una percezione superiore del mondo e dei suoi misteri. Zia Clarence non è solo una guida spirituale del Clan, ma anche una divinatrice e una fattucchiera, in grado di fabbricare amuleti, praticare fatture e scongiuri.

Reneè

Il signore del fuoco


“Il fuoco non ha più fumo quando è diventato fiamma.”

Silenzioso, leale e sempre pronto ad accondiscendere ai capricci di Zio Nigby, Reneè è un manouche, uno zingaro di origini francesi, nonché uomo di fiducia del Clan . Abile saltimbanco, è particolarmente abile con il fuoco.