La verità è che i gitani di Londra, fatta eccezione per le più infamanti e inverosimili accuse, sono sempre stati sia l’una che l’altra cosa.
Si dice che la stragrande maggioranza degli zingari di Lambeth hill siano appartenenti a un ceppo di gitani irlandesi, profughi della Guerra Civile Inglese nel lontano XVII° secolo, ma che, all’inizio del XIX°, alla loro comunità si siano uniti alcuni manouches, zingari provenienti dalle regioni meridionali della Francia.
Con tutta probabilità sono stati proprio i gitani francesi a introdurre la devozione della Madonna Nera nella comunità londinese, che ancora oggi caratterizza numerose ritualità del Clan di Lambeth.
Quali siano le altre ascendenze delle loro tradizioni nessuno può dirlo, ma di una sola certezza i londinesi si sono sempre fatti forti: se hai bisogno degli ombrosi servigi degli uomini-sotto-la-collina, sai bene dove trovarli.
Qualcuno potrebbe chiedersi, perché mai la brava gente di Londra dovrebbe rivolgersi a loro?
“A un brav’uomo preferisco un buon cavallo: lui viene utile anche da morto.”
Il vero zio di Big Rooney, Zio Nigby per tutti i Lambeth, ha una caratteristica che lo rende uno zingaro piuttosto atipico: non mangia carne di cavallo e lo fa per una forte convinzione personale. Zio Nigby ha una venerazione quasi pagana per i cavalli, maggiore persino di quella che riserva alla Santa Icona della Madonna Nera, tanto da non ritenere nemmeno gli uomini degni di cavalcarli. Al di là di questa sua bizzarria, è un zingaro leale al clan fino alla morte, di una brutalità e una spregiudicatezza che spesso spaventa lo stesso Big Rooney.
“Si fottano i giudei e gli Old Rovers! Il mastino che mi rode le ossa ce l’ho nella gamba sinistra.”
Thomas "Big" Rooney è l’incarnazione dello spirito zingaro: un patriarca rude e capriccioso, superstizioso, prepotente, animalesco negli istinti e voluttuoso. Nonostante i suoi numerosi difetti (che può patriarcalmente permettersi di non mascherare ), Big Rooney è un capo leale alla sua famiglia e al suo popolo, carismatico e dotato di quella fermezza necessaria per governare gli individui più ribelli tra le genti più ribelli del campionario dell’umanità. Grande bevitore di birra nera e divoratore di carne di cavallo (pratica che è valsa al suo popolo il dispregiativo di "knacker") soffre di una gotta che lo ha sciancato alla verdissima età di 24 anni.
“Ti insegno come si veste la donna di un capo, poi ti insegnerò anche a sparare come la donna di un capo!”
Se Big Rooney è un leader volitivo e prepotente, Alisha Breen, detta Dolly o Zia Dolly, ne è la degna e arcigna compagna. Donna molto religiosa (alla maniera degli zingari), ma anche molto vanesia, ama ricoprirsi d’oro, vestirsi di pellicce e abiti costosissimi che è in grado di assemblare con un esemplare cattivo gusto. Alisha partecipa a tutte le decisioni che influenzano la vita del Clan ed esercita molta più influenza su Big Rooney di quanto lui ami mostrare in pubblico.Pare che sia una tiratrice eccezionale.
“Ti ho detto di andare a farti fottere. Era dialetto andaluso.”
Alexandro è uno zingaro nato a Lambeth Hill, ma che negli ultimi vent’anni è stato un giramondo, viaggiando dalla Spagna alla costa sud della Francia, dall’Italia ai Balcani, risalendo lungo l’Europa continentale fino alla Manica. Ovunque è stato, Alexandro si è preso qualcosa di prezioso, che ora fa parte della sua personalità: dai gitani spagnoli l’arte del combattimento con il coltello, dai francesi il saper suonare l’armonica, dai balcanici il gusto per la paprika e la cucina piccante e ovunque una quantità di storie incredibili da raccontare. Negli equilibri interni del Clan, Alexandro è rivale di Zio Nigby, l'attuale Custode del Clan.
“Giusto Zio?”
Mícheál, detto Mish, è un giovane zingaro di una famiglia tra le meno facoltose tra i Lambeth, che ha preso Zio Nigby, il Custode del Clan, come modello di riferimento. Il ragazzo fa di tutto per compiacere e assecondare il suo maligno mentore, senza che quest’ultimo, del resto, abbia a dispiacersene troppo. L’influenza di Zio Nigby ha sicuramente reso Mish un tipaccio, troppo incline a considerare chiunque non sia zingaro un rooter senza valore e a risolvere qualsiasi diverbio sulla lama del coltello.
“Zio Rooney dice di avermi trovata nella spazzatura; Zio Nigby dice invece che è lì che tornerò.”
Secondo quanto si vocifera tra i Lambeth, Elizabeth/Edmund non è una/un semplice orfana/o, ma una/una bambina/o rooter rapita/o da Mamma Silly (sorella scomparsa di Big Rooney) più di vent’anni fa. Elizabeth/Edmund è cresciuta/o come una/un zingara/o, ma in fondo non è mai stata accettata/o come tale: l’incertezza riguardo le sue origini l’ha sempre tormentata/o, emarginandola/o all’interno del clan e precludendole/gli persino la possibilità di trovare marito/moglie. Elizabeth/Edmund può dirsi certamente libera/o, ma di una libertà tragica e solitaria.
“Finché il cielo me lo consentirà, succhierò il miele della mia gioventù.”
Niamh è una giovanissima zingara, bella e spensierata, che vive la vita con una leggerezza quasi poetica. Si guadagna da vivere danzando per strada, suonando e borseggiando di tanto in tanto. E’ la prediletta del vecchio Alexandro O’Quinn, con il quale condivide la visione del mondo aperta e romantica…e forse anche qualche momento di intimità.
“Un manouche resta un figlio di puttana, che si trovi dall’una o dall’altra parte della Manica.”
Petit Simon non è un Lambeth ma uno zingaro di origini francesi, che mostra tutti i tratti torbidi dei gitani continentali: superstizioso, sinistro, subdolo, sospettoso dal foro del sedere alla radice dei capelli. Insieme a Zio Nigby e a Mish O’Donovan è quello che si incarica dei compiti più sgradevoli e delittuosi, ma la sua lealtà al clan, a differenza dei primi due, non è sempre così scontata.
“Tutto il male che ho fatto è per il vostro bene.”
Cresciuto nel rigore della strada, Chief O’Donnell è il capo dei Corkers e un uomo che ha dovuto compiere scelte difficili per la sopravvivenza della sua gang e la difesa della sua gente. O’Donnell si è ritrovato tra le mani una banda in disfacimento, insidiata territorialmente dai Bernstein e dai bastardi Old Rovers, frammentata dalle infiltrazioni dei feniani e falcidiata dagli arresti della polizia. Nel suo ruolo di capo dei Corkers, O’Donnell ha dovuto prendere due decisioni molto sofferte: la prima è quella di mettersi sotto la protezione del Clan Lambeth, la seconda quella di espellere tutti i feniani, o sospetti tali, dalla gang. In molti lo biasimano per quello che ha fatto, in pochi ne riconoscono il valore.
“Per amare l’Irlanda e sentirla mia mi bastano le strade di Poplar.”
La moglie di Chief O’Donnell, Leenane è una ruvida donna irlandese, dotata di una fermezza e di un carisma che sopravanzano se possibile quelli del marito. Attualmente è la sua principale oppositrice all’interno dei Corkers ed il conflitto è divenuto talmente esasperato che i due vivono una specie di separazione, drammatica per due ferventi cattolici come loro. Leenane rimprovera a Chief di aver tradito la causa dell’Irlanda espellendo i feniani dalla gang, ma in un certo senso, conoscendo la lealtà del marito, agisce anche nel tentativo di stemperare le accuse ben più gravi che ultimamente gli vengono rivolte.
“Un ideale non scalda il cuore come le labbra di Ginger Dollan.”
Un tempo Liam era un membro molto attivo della Fratellanza Repubblicana Irlandese: il padre era un martire dell’insurrezione di Dublino del 1867; alla causa indipendentista Liam ha sacrificato anche il giovane fratello,Killian, e almeno una decina di migliori anni della sua vita in prigione. Stanco di mettere a repentaglio quanto possiede di più prezioso per un ideale sfuggente, Liam ha abbandonato la Fratellanza a seguito del giro di vite nei Corkers, per dedicarsi alla vita pienamente vissuta e all’alcool. Tra i membri della gang è tra i pochi ad appoggiare la scelta di Chief O’Donnell di epurare i feniani e di mettersi sotto la protezione dei Lambeth. Gli zingari sanno godersi la vita, gli piacciono e lui probabilmente piace a loro.
“I pugni e gli schiaffi a mano aperta che rifilavamo io e Sean Leprecauno! Si sente ancora il loro eco lungo tutta Pigott Street!”
Seamus è un picchiatore di razza e un patriota irlandese, uno di quegli sgherri pieni di cicatrici che ai tempi del glorioso dominio dei Corkers imperversava per le strade, gettando Old Rovers nelle fredde acque del Tamigi e sollevando i bobby a coppie per il colletto. Oggi Seamus non fa che raccontare colorite storie di strada e rievocare i bei vecchi tempi in cui la gang governava su Poplar, spaccando teste di giorno e festeggiando nei pub dei docks la notte, tra la schiuma della birra nera e grasse puttane. Detesta Chief O’Donnell e lo accusa di aver svenduto l’anima e la storia dei Corkers.
“Non mi pare che la gente qui si diverta granché…”
Eddy/Nola Burke è un/una giovane irlandese appena arrivato/a a Londra, fresco/a di “stalla” come si dice, con i piedi ancora macchiati dal verde dei prati irlandesi.Si è unito/a ai Corkers da pochissimo tempo e sembra l’unico membro entusiasta in una gang avvilita e oppressa dal rimpianto della gloria passata.
“Un Re è tutt'uno con il suo popolo. Io sono il suo popolo.”
Questo zingaro è uno degli individui più eccentrici del Clan Lambeth e lo si può intuire dal suo aspetto allampanato e dal modo in cui si veste. Di lui si sa pochissimo, se non che proviene dal continente (probabilmente è un manouche) e sembra soffrire di una strana forma di demenza, che spesso sfocia in violenti scatti d’ira. Il povero Quimby è lo zimbello nel Clan Lambeth, ride in continuazione e parla con un amico immaginario che lui dice essere un Re. Zia Clarence sostiene che a lui si accompagni uno spirito cattivo, Big Rooney che sia indemoniato, Zio Nigby che porti sfortuna.
“Una parte di me al Sole, l’altra alla Luna.”
Si dice che il padre di Zia avesse chiesto alla Madonna Nera la benedizione di un figlio maschio e, avendo fatto voto di mettergli il nome Clarence, si sia tuttavia ritrovato una bella femminuccia, alla quale decise comunque di attribuire il nome maschile. In Zia Clarence, secondo la tradizione degli zingari di Lambeth, vivono dunque una donna e una specie di uomo fatto di puro spirito: questa sua particolarità le ha conferito una percezione superiore del mondo e dei suoi misteri. Zia Clarence non è solo una guida spirituale del Clan, ma anche una divinatrice e una fattucchiera, in grado di fabbricare amuleti, praticare fatture e scongiuri.
“Il fuoco non ha più fumo quando è diventato fiamma.”
Silenzioso, leale e sempre pronto ad accondiscendere ai capricci di Zio Nigby, Reneè è un manouche, uno zingaro di origini francesi, nonché uomo di fiducia del Clan . Abile saltimbanco, è particolarmente abile con il fuoco.
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